Barks e Massimo De Vita

Per nulla intimorito dal personalissimo stile del padre Pier Lorenzo, quando Massimo De Vita comincia a impegnarsi nel disegno dei paperi giustamente si ispira a Carl Barks.

Sono soltanto quattro anni che Massimo De Vita disegna paperi, quando si dedica a I TL 539-B (“Paperino infermo patentato”, scritta da Carlo Chendi e apparsa su “Topolino” numero 539 del 27 Marzo 1966). Guardate che bella pagina di apertura:

 
 

Ma quel Paperino che legge il giornale è ripreso pari pari dalla vignetta iniziale di W DD 54-01 “Forbidden Valley” (“Paperino e la carica dei dinosauri”) che in Italia era uscita sull'“Almanacco Topolino” numero 16 dell'Aprile 1958:

 
 

Un'altra storia disegnata con molta accuratezza dal giovane Massimo De Vita è I AT 95-B “Zio Paperone e l'ecoracolo degli Incas” (“Almanacco Topolino” numero 95 del Novembre 1964). Guardate Paperone come è contento di aver trovato il tesoro degli Incas (penultima vignetta della quattordicesima tavola):

 
 

Questa vignetta (come segnala Francesco Spreafico) è “clonata” da W US 12-02 “The golden fleecing” (“Zio Paperone e il vello d'oro”) che in Italia era uscita su “Topolino” numero 136 del 10 Aprile 1956:

 
 

Massimo De Vita utilizzerà ancora la stessa immagine pochi mesi dopo, nella storia I AT 101-B “Zio Paperone e la supercanzone” (“Almanacco Topolino” numero 101 del Maggio 1965), sceneggiata dai fratelli Abramo e Gian Paolo Barosso. Qui Paperone esprime la propria felicità per aver recuperato un prezioso nastro magnetico (vignetta centrale della ventesima tavola):

 
 

Torniamo adesso a I AT 95-B (“Zio Paperone e l'ecoracolo degli Incas”); guardate Paperino come è perplesso nella quarta vignetta della tredicesima tavola:

 
 

Ebbene, la stessa perplessità era già nella storia di Barks W US 16-02 “Paperino e il tesoro della regina” (apparsa sul numero 16 di “Uncle Scrooge” del Dicembre 1956 e pubblicata in Italia sul numero 164 di “Topolino” del 10 Giugno 1957, poi ristampata sul numero 362 degli “Albi della Rosa”, sul volume “Noi Qui Quo Qua” e sui numeri 6 e 74 di “Zio Paperone”):

 
 

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